Milano, a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie e dal celebre Cenacolo Vinciano-“ dimora” dell’ultima Cena di Leonardo – esiste un luogo poco noto, sospeso nel tempo, la Casa degli Atellani e la Vigna di Leonardo.
Leonardo di ser Piero da Vinci o comunemente conosciuto come Leonardo da Vinci.
Quando si pensa a Leonardo, a Milano la mente vola immediatamente al suo capolavoro il Cenacolo Vinciano.
Ma il Maestro soggiornò un lunghissimo periodo a Milano – trent’anni – e tante sono le opere artistiche ed architettoniche realizzate e i luoghi e le storie da raccontare legate alla sua figura.
Quella che vi racconto oggi è una storia caduta nell’oblio e riscoperta recentemente.
E’ la storia di un vigneto che Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo nel 1498 durante i lavori dell’ultima cena nell’ex refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie.
Nell'articolo
VISITA DELLA VIGNA DI LEONARDO E DELLA CASA DEGLI ATELLANI
La pace, il silenzio, uno splendente cielo azzurro illuminato da un insolito sole di una giornata invernale ha reso la mia visita magica.
In compagnia solo dei fantasmi che hanno animato questo luogo ho scoperto questo angolo rubato al caos cittadino di una Milano segreta e nascosta tutta da esplorare.
Quest’atmosfera magica mi ha catapultato in un viaggio nel tempo con una guida speciale Leonardo.
Mi sono lasciata trasportare dalla fantasia e a poco a poco ai miei occhi è apparso Leonardo che, lasciato il cantiere del Cenacolo attraversa la strada per rilassarsi nella sua vigna o la Dama dell’Ermellino – alias Cecilia Gallerani- intrattenersi a chiacchierare sommessamente con il suo amante, il Duca.
Scelgo ed immagino Leonardo come guida alla visita della Casa degli Atellani.
E’ il genio, il Maestro che mi racconta la storia della sua Vigna e della Casa Atellani.
STORIA DELLA VIGNA DI LEONARDO
La vigna di Leonardo, un tempo immersa in orti e campi, oggi si trova in fondo all’attuale giardino delle Delizie di Casa degli Atellani.
Non è documentato ma è un’ipotesi storica che ha il sapore della nostalgia.
Sembra che Leonardo sentisse forte la mancanza della sua terra e dei vigneti posseduti in Toscana dalla sua famiglia.
Il Moro decise, quindi per alleviare la nostalgia del Maestro, come segno di profonda stima per le sue opere, in particolare per l’affresco dell’Ultima Cena, di donargli una Vigna che tanto gli ricordava ” casa”.
Tra ricordi e suggestioni, Leonardo godette della Vigna solo due anni infatti nell’aprile del 500 i francesi sconfissero ed imprigionarono il Moro e lui fu costretto a lasciare Milano e la sua Vigna.
Prima di abbandonare Milano, Leonardo affitta la vigna al padre del suo allievo prediletto il Salaì.
Qualche anno dopo la Vigna sarà restituita a Leonardo che, prima di trasferirsi in Francia la lascia in eredità in due lotti suddivisi tra Salai ed il suo fedele servitore.
Il tempo scorre e la Vigna cade, per secoli, nel dimenticatoio fino al 1921 quando l’architetto di Casa Atellani Portaluppi si accorge che, ancora qualche tralcio di vite del famoso vigneto ha resistito alla speculazione edilizia e decide di preservare ed inglobare nel giardino della casa quello che è rimasto.
Ma la rinascita e la valorizzazione della Vigna risale a qualche anno fa in occasione dell’Expo 2015, per volontà della Fondazione Portaluppi e degli attuali proprietari di casa degli Atellani la famiglia Castellini che contribuirono all’analisi per l’individuazione del ceppo della vigna, la Malvasia di Candia Aromatica.
Il 20 Marzo 2015 viene piantata la prima pianta di Malvasia di Leonardo nel Giardino delle Delizie di Casa degli Atellani.
LA CASA DEGLI ATELLANI
Ludovico il Moro, nel 1490 acquistò due palazzi dai nobili Landi di Piacenza e li donò al suo cavaliere Giacometto di Lucia dell’Atella suo fidato consigliere come segno della sua fedeltà.
L’intento del Moro era quello di creare un “ quartier generale” , un tempo Borgo delle Grazie, per i suoi fedelissimi.
Trascorrono gli anni e la proprietà della Casa passa da una famiglia all’altra fino al 1919 anno in cui Ettore Conti industriale e magnate decide, osteggiato dalla moglie che considerava questo luogo una topaia,di acquistare la casa.
Grazie al progetto di ristrutturazione dell’architetto Portaluppi, che ha mantenuto affreschi e testimonianze dell’epoca la casa riacquista la sua bellezza.
Nascosti come sono i luoghi magici l’ingresso alla Casa Atellani è, attraverso il suo Bistrot -sede della biglietteria- in corso Magenta 65.
Un percorso si snoda attraverso sette tappe illustrato da un’audio guida e supportato da pannelli esplicativi racconta la storia della casa e della vigna:le corti di Piero Portaluppi,la sala dello zodiaco i ritratti del Luini, lo studio di Ettore Conti, la sala dello scalone, il giardino nascosto di Matteo Bandello e la vigna di Leonardo.
Ai miei occhi si svela il Cortile di Portaluppi che l’architetto Portaluppi realizzò fondendo le due corti quella d’ingresso detta ‘bramantesca’ e quella quattrocentesca.
Dopo aver attraversato il cortile si entra nella casa, attraverso la prima Sala, quella dello Zodiaco, con pavimento a mosaico ed un soffitto con affreschi raffiguranti i segni dello zodiaco.
La Sala dei Ritratti
Si prosegue verso la Sala dei Ritratti, dedicata agli Sforza. Solo gli intrecci floreali del soffitto e delle volte sono originali,i ritratti sono delle riproduzioni.
Gli affreschi dell’epoca sono stati trasferiti al Castello Sforzesco.
La Sala dello Scalone
A seguire, uscendo dalla Sala dei Ritratti alla destra la Sala dello Scalone, con una gigantesca stampa della Milano del 700 in cui sono indicati dal 500 le quattro famiglie che hanno abitato questa casa.
Lo scalone della sala era stata realizzata dal Portaluppi per accedere ai grandi saloni di rappresentanza del primo piano oramai non più esistenti perché abbattuti dai bombardamenti.
Lo Studio Ettore Conti
A sinistra lo studio di Ettore Conti con la biblioteca dall’atmosfera british e le pareti dello studio rivestite di boiserie seicentesca in legno valtellinese.
Il giardino di Casa Atellani
Conclusa la visita delle sale si arriva al giardino delle Delizie,fulcro della vita mondana del 500.
Nel 1800 venne restaurato in stile inglese per poi cambiare “volto” nel 900 per volontà di Portaluppi che creò uno spazio verde delimitato da cipressi e arricchito da statue e fontane.
Curiosità: Oggi la porzione di casa più antica è adibita ad abitazione privata mentre quella più recente ospita il bistrot,il bookstore e la biglietteria.
BUONO A SAPERSI
La visita dura circa 45 minuti e può essere effettuata, ogni giorno, autonomamente con l’ausilio di audioguida e pannelli esplicativi o attraverso dei tour guidati ogni sabato e domenica
L’ingresso costa 10€ e comprende l’audioguida.
Per maggiori informazioni consultate il sito vigna di leonardo.
Come arrivare
Metro: M1 (fermata Conciliazione)-M2 (fermata S. Ambrogio)
Treno: FNM Stazione Cadorna
Tram: 16 e 19
Autobus: 18, 50, 58, 94
Quello che mi piace è scoprire nuovi posti o vivere nuove esperienze come quella che vi ho raccontato in questo post o quella vissuta a Milano: Dialogo nel buio, il mondo multisensoriale che vi consiglio assolutamente di fare.
E voi conoscevate conoscevate l’esistenza della Vigna di Leonardo e della Casa degli Atellani?