Una domenica alla scoperta del Museo Guttuso di Bagheria
Una visita al Museo Guttuso di Bagheria rappresenta un’ esperienza da non perdere per gli appassionati di arte e cultura.
A soli 20 minuti da Palermo esiste un luogo, il Museo Guttuso a Bagheria dedicato al Maestro bagherese Renato Guttuso.
Fin dalla prima tela si viene catapultati nella vita del Maestro rivelando un Guttuso pittore e non solo.
Si ripercorre, infatti attraverso i suoi quadri la sua vita, le sue relazioni ed il suo pensiero artistico, il neorealismo.
Un piccolo museo, uno scrigno di pietre preziose, tutto da vedere e da scoprire.
Ed ora è il momento di confessare… dalla sua ristrutturazione nel 2016 non ci ero ancora stata.
E’ proprio vero che quando hai qualcosa “a portata di mano” capita spesso di rimandare ripetendo a te stesso che potrai farlo in qualsiasi momento e così il tempo passa.
E di tempo ne è passato – quattro anni- così una domenica ho deciso di recuperare e farci un salto ed oggi vi “porto” a Villa Cattolica sede del Museo Guttuso di Bagheria.
Nell'articolo
Villa Cattolica
Villa Cattolica, costruita nel 1736 è stato la residenza estiva di Francesco Bonanno, principe di Cattolica e pretore di Palermo.
Curiosità: non si conosce l’identità dell’architetto che l’ ha progettato a differenza del capomastro che è noto grazie ad una targa sopra il portone principale che recita “Mastru Giuseppi Pirrello vassallo del Principe di Cattolica”.
La villa dopo essere stata abitata dai nobili Bonanno ha vissuto tante “vite”.
E’ stata fabbrica di cosmetici, di produzione di limoni, lazzaretto fino ad arrivare ai giorni nostri quando nel 1973 Renato Guttuso regalò molte sue opere al comune di Bagheria per creare all’interno del piano nobile della villa un museo dedicato al pittore.
Qui, nel giardino dietro la villa, il pittore, per sua volontà, è stato sepolto all’interno di una grande Arca monumentale realizzata con marmi brasiliani celesti realizzata dallo scultore ed amico Manzù.
Nasce la Civica Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Bagheria.
Museo Guttuso di Bagheria: il percorso
L’esposizione al piano terra è dedicato al carretto siciliano, simbolo di una Sicilia contadina e tradizionale.
Usato come mezzo di trasporto dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, oggi rappresenta la tradizione folcloristica siciliana.
Oltre a foto e documenti, testimonianza di un’arte d’altri tempi esclusivamente siciliana, in questo spazio coloratissimo si possono ammirare due carretti originali le cui fiancate e i finimenti raccontano di tempi lontani di principesse, paladini ed eroi.
La Gipsoteca e la sezione fotografie
Allo stesso piano, visibile anche dall’esterno, uno spazio in cui sono raccolte gessi e marmi bianchi.
Protagonisti della sezione fotografia sono Mimmo Pintacuda e Ferdinando Scianna che con i loro scatti d’epoca in bianco e nero documentano una Sicilia che non esiste più.
Donne vestite di nero assorte nei loro pensieri, anziani con le loro coppole seduti in in piazza, asini, carretti, bucato al sole, feste religiose.
Tutti simboli di una “sicilianità” oramai dimenticata, seppellita dalla modernità.
La collezione di Renato Guttuso
Il primo piano, quello nobile, ospita la collezione del maestro Renato Guttuso .
Tra i suoi dipinti, facilmente riconoscibili per i colori caldi ed i tratti forti, spicca l’enorme tela “Nella stanza le donne vanno e vengono”.
Un quadro che colpisce sia per la sua dimensione che per la sensualità che trasmette.
Questo, come le altre opere esposte in questo museo rappresentano tutto il suo mondo, le sue relazioni: Mimì, la sua amata moglie, il padre, Marta Marzotto, la sua musa ispiratrice nonché amante.
Oltre le opere di Guttuso le altre sale del piano ospitano dipinti, disegni e sculture di artisti siciliani del XX secolo molti dei quali furono amici dell’artista.
Cartellonismo cinematografico
Al piano basso, da non perdere, la sezione dedicata ai manifesti cinematografici con oltre 450 manifesti di diverso formato donati da Filippo Lo Medico, protagonista insieme ai fratelli Giovanni e Vincenzo della gestione dal 27 fino ai primi anni 80 delle sale cinematografiche di Bagheria tra cui anche il Cinema Nazionale, frequentata anche da un giovanissimo Giuseppe Tornatore.
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Buono a sapersi:
Dove: Via Rammacca 9 Bagheria (Pa)
Aperto tutti i giorni dalle ore 09.00 alle ore 17.00. Lunedì chiuso
Costo del biglietto: € 6