Palermo da visitare: Il Quartiere del Capo
Palermo è splendore e decadenza, miseria e cultura, legalità e delinquenza.
Queste profonde contraddizioni rendono questa città unica capace di regalare emozioni e sensazioni difficili da dimenticare.
Basta poco per essere sedotti da Palermo.
“Ti prende per mano” ti ammalia con i suoi tesori e la sua bellezza e ti ritrovi innamorato senza rendertene conto.
Pronti, mettetevi comodi …oggi con questo post vi porto al quartiere Capo di Palermo.
Quartiere del Kadì” il luogo della Giustizia della città araba, sarì-al-qadì, è noto per il suo mercato dalle atmosfere orientali con le sue botteghe piene di merci e spezie che ricordano i “suk” arabi.
Il classico “abbanniare” (urlare) dei venditori che decantano le loro merci, l’odore pungente dei prodotti esposti ed il brulicare della gente tra le bancarelle che osserva e contratta ti trasporta in un mondo lontano.
Questa miscela di odori, colori e suoni accende i sensi e fa vivere un’esperienza sensoriale unica.
In realtà, questo quartiere caotico e rumoroso all’apparenza, dall’anima verace, nasconde dei tesori di grande valore artistico.
Tra palazzi fatiscenti e stretti vicoli emergono, inaspettatamente chiese di incredibile bellezza o murales colorati che testimoniano il desiderio di combattere il degrado di un quartiere ghettizzato e dimenticato.
Splendore e decadenza….questa è Palermo.
Dalla facciata semplice e severa, varcato l’ingresso ti “accoglie” un tripudio di marmi policroni ed intarsiati, stucchi e dipinti da lasciare senza fiato.Siamo nella chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo.
Un gioiello del barocco siciliano nel suo massimo splendore.
Meno “appariscente” la Chiesa di S.S Madonna della Mercede.
La statua della Madonna, nominata dal quartiere Regina del Capo è la depositaria simbolica delle chiavi del quartiere del Capo.
Ogni anno, l’ultima domenica di settembre, gli abitanti della zona la portano in processione per tutto il Capo.
La Chiesa dei SS Quaranta Martiri della Guilla è la meno conosciuta.
A me è piaciuta molto.
Peccato che non è in ottime condizioni, ad eccezione, fortunatamente, degli affreschi del Borremans rimasti quasi intatti.
Ma il mio tour non si è limitato alle chiese.
Al Capo c’è anche creatività, desiderio di riscatto, colore… c’è street art.
Alcuni murales sono stati realizzati da artisti famosi altri sono di ignoti.
E’ bellissimo gironzolare senza una meta precisa alla ricerca di questa particolare forma d’arte.
E per concludere…..
Cosa c‘è di meglio per un break veloce, un classico dello street food siciliano, un panino con panelle (frittella di farina di ceci) da assaporare in uno dei chioschetti del mercato?
Dove, assolutamente da Dainotti’s.
In alternativa due piccoli localini dove mangiare in zona:
L’anciova – Via Volturno 41– che propone piatti tipici della cucina tradizionale siciliana.
Una curiosità: Con l’anciova (acciuga)si prepara un’antica ricetta siciliana buonissima.
La pasta c’anciova e muddica atturrata (pasta con acciughe e pangrattato tostato)assolutamente da provare.
Se invece, volete sorseggiare un buon calice di vino accompagnato da stuzzichini o cenare in un localino carino ed accogliente Enoteca Butticè –Piazza San Francesco di Paola 12-.