La Street Art a Palermo, tutti i quartieri più colorati della città: Albergheria- Ballarò, La Kalsa e la Vucciria.
Ho avuto la fortuna di ammirare murales in tutto il mondo, New York, Berlino, Betlemme, Atene ma udite, udite non conoscevo quelli di “casa mia”.
Assurdo, dovevo recuperare!
Ho deciso così una domenica mattina, macchina fotografica al collo di scoprire la street art a Palermo e di raccontarvi la mia esperienza, i quartieri dove andare con qualche consiglio dove fermarvi per una pausa ristoratrice e i principali murales da vedere.
Questo sarà un’articolo “colorato” e di colore il mondo in questo momento ne ha tanto bisogno, oggi più che mai.
I quartieri più importanti per la Street art sono tre: Albergheria-Ballarò, Vucciria e Kalsa ma se non siete stanchi potete esplorare altre zone come il Capo, Borgo Vecchio e Danisinni.
In questi quartieri degradati, la creatività è esplosa illuminando con sprazzi di colore palazzi semi crollati, saracinesche di negozi chiusi da tempo, muri semi crollati trasformando queste zone in musei a cielo aperto.
Nell'articolo
Street a Palermo
Albergheria- Ballarò
La scintilla che ha acceso il fuoco della street artist a Palermo è partita da un’idea di Igor Scalisi Palminteri che, insieme ad altri artisti locali hanno “colorato” con murales questo quartiere popolare, emarginato, dimenticato.
Da dove incominciare il vostro tour?
Dal campetto noto come “Campo di bocce” nel cuore del mercato storico di Ballarò.
Qui il murale di San Benedetto il Moro, il frate nero copatrono di Santa Rosalia di Igor Scalisi Palminteri “svetta” su uno spiazzo oggi riqualificato, simbolo di integrazione razziale dove bambini bianchi e neri del quartiere giocano a calcio sotto lo sguardo compassionevole del Santo.
Dove: Via Ballarò 1
Altro murale di Igor Palminteri è “ Viva Santa Rosalia“. La patrona di Palermo viene raffigurata in un’enorme edicola votiva.
Nobile di nascita Rosalia decide di dedicarsi alla preghiera ritirandosi in una grotta sul Monte Pellegrino di Palermo. Nel 1624, mentre a Palermo infuriava la peste, lo spirito di Rosalia apparve in sogno ad una malata e ad un cacciatore.
A quest’ultimo Rosalia indicò la strada per ritrovare le sue reliquie, chiedendogli di portarle in processione per la città che fu così purificata e liberata dal morbo. Da allora è la patrona della città di Palermo che, affettuosamente, la chiama la Santuzza.
Dove: Tra vicolo Mongitore e via Dei Benedettini nei pressi di San Giovanni degli Eremiti
Stretta tra palazzi fatiscenti, sulla facciata laterale di un palazzo sprazzi di colore danno vita al murale “Colibrì che spinge un masso” di Andrea Buglisi.
Il colibrì rappresenta l’arte che riesce a smuovere e cancellare con la sua forza creativa il degrado.
Dove: Via Luigi Villanueva (angolo via Giovanni Di Cristina).
Con uno stile a metà strada tra Guttuso e Groz, Alessandro Bazan ha realizzato il suo murale “Faces are places” sullo schermo dell’ex arena Tukory .
Qui va ” in scena” l’umanità e la forza dello stare insieme. Nonostante le mille diversità che possono caratterizzare ogni individuo non ci sono divisioni nè conflitti.
Dove: Corso Tukory 205.
“Turbo Ballarò” è il murale di Fulvio Di Piazza che raffigura, ispirandosi ai pesci del Mercato di Ballarò, una tromba di pesci.
Dove: Via Porta Sant’Agata 4.
Protagonista di questo murale di Angelo Crazyone è il poliedrico Franco Franchi ritratto nella sua famosa smorfia.
Dove: vicolo Gallo, in fondo a via Mongitore
Prima di lasciare il quartiere se, nel frattempo vi è venuto un certo languorino inoltratevi nel mercato di Ballarò per assaporare il famoso street food palermitano: sfincione, panelle e crocchè, “u pani câ meusa” – pane con la milza-.
Se, invece preferite un ristorantino Moltivolti dove è possibile assaporare ricette di tutto il mondo e piatti tipici siciliani.
Tenetevi pronti… se ordinate pane con la milza vi chiederanno schietta o maritato.
Schietta è quella condita solo con la ricotta per la sua parvenza di candore, mentre quella maritata è “carnale” quindi senza ricotta.
Vi vogliono chiedere in maniera “folcloristica” con o senza ricotta.
La Kalsa
Quattro sono gli enormi murales realizzati sulle facciate di palazzine popolari di questo quartiere.
Concept comune di queste gigantesche opere a cielo aperto è l’accoglienza, una giovane donna dai tratti mediorientali, il “Il Trionfo della morte” che simboleggia l’uguaglianza nella morte, Federico bambino col suo Drago a dondolo (Drago era il nome del suo cavallo) che, lungo le vie arabe della Kalsa, accoglieva senza distinzione arti, religioni e culture.
I murales della Kalsa raccontano storie, personaggi ispirati al tema dell’accoglienza, tolleranza ed integrazione a Palermo.
Dove: di fronte all’Oratorio dei Bianchi, in piazza Ventimiglia.
Street food: Friggitoria Chiluzzo in Piazza Kalsa 10, localino autentico frequentato essenzialmente da gente del posto.
La Vucciria
Famoso per il suo mercato, la Vucciria oggi indossa una “veste” nuova. Non più mercato popolare è stato oggetto di progetti di riqualificazione che l’hanno trasformato in un luogo interessante da esplorare per scoprire il lato creativo del mercato della Vucciria di Palermo.
Dove: ingresso piazza San Domenico
Vi aspettavate una Palermo così colorata?